L' Orfanotrofio

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La Scuola

Moto-taxi: un'idea per sopravvivere

I semi dall'Italia

L'orfanotrofio Bon Samaritain del villaggio di Kanjuka

La prima volta all'orfanotrofio Bon Samaritain risale al 2007. I bambini, "tanti", non avevano niente e la struttura non offriva niente, le suore potevano offrire ai banbini solo il loro affetto, avendoli tolti da una situazione ancora piú grave. Al ritorno dal nostro viaggio, noi "le quattro amiche al bar", ci mettemmo in movimento parlando con amici e amiche, e cosí sono cominciati i nostri progetti "complessi". Ricordiamo i primi acquisti fatti: letti, materassi, tavoli, sedie, e cosí piano piano grazie alle tante persone che ci hanno dato una mano, siamo arrivati ai giorni nostri, con i tanti progetti realizzati, con l'orfanotrofio sempre con tanti bambini che ogni anno aspettano con gioiosa allegria il nostro arrivo, con i nostri progetti realizzati e da realizzare, e sempre con tanta voglia di poter offrire loro una possibilitá anche minima di miglioramento e un futuro. I bambini, la maggior parte, non vanno a scuola e "razzolano" davanti alle loro capanne, mangiano un pó di riso, ma l'alimento principale e costituito dalla bijia, una sorta di polenta (ma molto piu insapore) fatta di farina di maniocai, da verdure (per lo piú foglie di patate) e poco altro... 2 bambini in particolare, Mose e Gilbert. Vivono presso la Congregazione delle Suore a cui fa capo l'orfanotrofio, perché piu bisognosi di cure. Mose é stato trovato abbandonato in un campo fra le capre... ed é stato accolto dalle suore che lo hanno salvato cosí da una morte tragica. Ora dovrebbe avere, forse, 5 anni. Quando lo abbiamo visto nel 2012, ci ha rapito il cuore: aveva gravi problemi di crescita, non parlava (per i traumi subiti durante l'abbandono), tanta fame...L'associazione ha provveduto a farlo curare presso l'ospedale di Kinshasa e nel 2013 Daniela lo ha trovato cambiato: e cresciuto, parla, con Gilbert e Gioele (arrivato dopo) fanno un bel gruppo di amici.